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Mommy makeover

mommy makeover

Mommy makeover: dopo la nascita di un figlio lo specchio riflette una storia di amore e di fatica – addome rilassato, seno svuotato, cuscinetti ribelli – che dieta e palestra, da sole, spesso non riescono a cancellare.

Questo percorso chirurgico su misura combina in un’unica sala operatoria addominoplastica, liposuzione ad alta definizione e chirurgia del seno (mastoplastica additiva, mastopessi ) per ricucire la diastasi, scolpire le forme e riaccendere l’autostima, permettendo di tornare alla vita sociale in circa 14 giorni. Scoprirai qui quando farlo (almeno 6-12 mesi dopo il parto e a peso stabile), quali benefici clinici aspettarti (addome piatto, seno armonioso, eliminazione del grasso ostinato) e perché, secondo i dati 2024 dell’ASPS, le procedure di body-contouring sono in crescita costante (+1 % liposuzioni, oltre 171 000 addominoplastiche).

Se desideri ritrovare il corpo che senti ancora tuo senza rinunciare al ruolo di mamma, continua a leggere: un mommy makeover può essere il ponte tra la tua forza interiore e l’immagine che vuoi vedere riflessa ogni giorno.


Cos’è il Mommy makeover?

Il Mommy makeover nasce negli Stati Uniti e, negli ultimi anni, si è affermato anche in Europa come soluzione rapida e sicura per riavere — e spesso migliorare — la forma fisica precedente alla gravidanza. In pratica si eseguono più interventi nello stesso tempo chirurgico, sotto anestesia generale e con un ricovero che di rado supera le 48 ore. L’obiettivo è correggere i cambiamenti legati a gestazione e allattamento, riducendo i tempi di convalescenza e i costi di sala operatoria.

  • Addominoplastica (mini, completa o a “fleur-de-lis”) con plicatura dei muscoli retti per risolvere la diastasi e appiattire l’addome.
  • Liposuzione 360° o tecnologia VASER® per scolpire fianchi, addome e dorso, eliminando gli accumuli adiposi più ostinati.
  • Mastoplastica additiva, mastopessi o mastoplastica riduttiva per restituire volume, proiezione e simmetria al seno.
  • Opzionale: labioplastica o trattamenti laser per l’estetica intima.

Grazie a questa strategia combinata, la paziente beneficia di un’unica anestesia, un solo periodo di recupero e risultati armoniosi che interessano l’intera silhouette.

Perché scegliere il Mommy makeover e quando è indicato?

Dopo la gravidanza molte donne notano cambiamenti persistenti: addome rilassato con diastasi dei muscoli retti, ptosi mammaria o perdita di volume del seno e depositi adiposi localizzati che dieta e allenamento non riescono a eliminare. Il Mommy makeover è pensato per affrontare simultaneamente questi aspetti, migliorando il benessere fisico e psicologico.

  • Benefici funzionali – La correzione della diastasi riduce il mal di schiena e migliora la postura.
  • Benefici estetici – Rimodella le aree adipose, ripristina la tonicità addominale e riarmonizza il seno.
  • Benefici emotivi – Secondo l’American Society of Plastic Surgeons, oltre il 92 % delle pazienti riferisce un incremento di autostima a un anno dall’intervento.

L’intervento è indicato non prima di 6–12 mesi dall’ultima gravidanza, quando il peso corporeo è stabile da almeno 3 mesi e l’allattamento è concluso. Una valutazione medica accurata stabilirà se sei la candidata ideale e quali procedure combinare per ottenere il massimo risultato con un’unica convalescenza.

Visita pre-operatoria

Il chirurgo esegue ecografia addominale, esami ematochimici, valutazione anestesiologica e definisce il design delle cicatrici. Stop a fumo, FANS e integratori che aumentano il sanguinamento due settimane prima.

Cosa bisogna fare prima dell’intervento?

Un Mommy makeover combina più procedure nello stesso atto chirurgico: per questo la preparazione è cruciale tanto quanto l’intervento in sé.

  • Visita specialistica – Il primo passo è un colloquio con il chirurgo plastico certificato. Durante la visita si valutano BMI, elasticità cutanea, eventuale diastasi dei retti addominali e condizioni del seno; si decide se eseguire tutte le procedure in un’unica seduta o suddividerle.
  • Esami pre-operatori completi – Emocromo, coagulazione, elettrocardiogramma, ecografia addominale e, se necessario, mammografia o ecografia mammaria. Questi test confermano che l’organismo è pronto all’anestesia generale.
  • Timing corretto – L’intervento è indicato 6–12 mesi dopo il parto, quando l’allattamento è concluso da diverse settimane e il peso corporeo è stabile da almeno tre mesi. Meglio programmare il Mommy makeover quando non si prevede una gravidanza a breve.
  • Sospensione fumo e farmaci – È consigliato smettere di fumare quattro settimane prima e dopo l’intervento per ridurre il rischio di complicanze cicatriziali. Antinfiammatori, fitoestrogeni e integratori che aumentano il sanguinamento andrebbero sospesi due settimane prima, sempre sotto controllo medico.
  • Ottimizzare lo stile di vita – Seguire una dieta equilibrata ricca di proteine, ferro e vitamina C, idratarsi adeguatamente e mantenere un’attività fisica leggera (camminata, stretching) migliora la guarigione dei tessuti.
  • Supporto psicologico – Un confronto con lo specialista aiuta a definire aspettative realistiche. Sentirsi pronte emotivamente è parte integrante del successo chirurgico.

Intervento passo-passo: come si svolge il Mommy makeover

Tutto avviene in anestesia generale, con monitoraggio emodinamico continuo e profilassi antibiotica per ridurre il rischio di infezioni. La durata media è di 3 – 5 ore, a seconda delle procedure associate.

  1. Liposuzione 360° VASER® – Si inizia aspirando il grasso in eccesso da addome, fianchi e dorso. La tecnologia a ultrasuoni liquefa il tessuto adiposo, consentendo un’aspirazione più delicata e una liposcultura tridimensionale più precisa.
  2. Addominoplastica – Attraverso un’incisione sovrapubica si elimina la cute in surplus, si esegue la plicatura dei muscoli retti per correggere la diastasi e si tende la parete addominale. Il risultato è un addome piatto e tonico.
  3. Mastoplastica – In base alle esigenze si effettua un lifting del seno (mastopessi) con o senza protesi, oppure una riduzione mammaria per riequilibrare volume e proiezione del décolleté.
  4. Labioplastica (opzionale) – Se richiesta, si rimodellano le piccole labbra con tecnica laser o bisturi ad alta frequenza per migliorare comfort ed estetica intima.
  5. Chiusura e drenaggi – Le incisioni vengono suturate con fili riassorbibili, si applicano drenaggi aspirativi a bassa pressione per 24-48 h e si indossa una guaina compressiva.

Il risveglio avviene in sala di monitoraggio; la paziente inizia a deambulare già nelle prime ore per ridurre il rischio di trombosi. La dimissione è di solito prevista entro 24-36 ore, con istruzioni scritte su farmaci, medicazioni e tappe del recupero.

Le cicatrici nel Mommy makeover

Le cicatrici fanno parte di ogni intervento, ma nel Mommy makeover vengono posizionate in aree facilmente copribili; si schiariscono in circa 12-18 mesi.

  • Addominoplastica: incisione bassa, nascosta dallo slip.
  • Mastopessi / mastoplastica: segni peri-areolari o verticali poco visibili nel tempo.
  • Liposuzione: micro-tagli da 3-4 mm inseriti in pieghe naturali.

Cura post-operatoria: gel di silicone, taping leggero e protezione solare SPF 50+ per un anno. Con queste attenzioni le cicatrici diventano sottili linee chiare, quasi impercettibili nella vita quotidiana.

Rischi e come minimizzarli

Sebbene il mommy makeover sia oggi considerato un intervento sicuro quando eseguito da uno specialista in chirurgia plastica, esistono complicanze potenziali che la paziente deve conoscere prima di firmare il consenso informato.

Le più comuni sono le emorragie, che interessano circa l’uno-due per cento dei casi, e le infezioni, che restano sotto l’1 % grazie alla profilassi antibiotica e a tecniche operatorie sterili. La formazione di sieromi – raccolte di siero sotto la cute – si osserva nel quattro per cento delle pazienti, ma l’uso di drenaggi a bassa pressione e indumenti compressivi riduce in modo significativo questa evenienza.

Raramente, circa tre decimi di punto percentuale, può verificarsi una trombosi venosa profonda; per questo motivo somministriamo eparina a basso peso molecolare e incoraggiamo la deambulazione già poche ore dopo l’intervento.

Altre complicanze possibili comprendono piccoli ematomi, perdita transitoria di sensibilità al capezzolo, contrattura capsulare intorno agli impianti mammari, cicatrici ipertrofiche o asimmetrie minori che, se persistono, possono essere corrette con procedure di ritocco in anestesia locale.

Fattori come il BMI elevato, il diabete non controllato o il fumo di tabacco aumentano il rischio di queste problematiche. Smettere di fumare almeno quattro settimane prima e dopo l’operazione, infatti, abbassa del sessanta per cento l’incidenza di cattiva cicatrizzazione e ritardi di guarigione.

Per minimizzare i rischi chiediamo sempre un profilo ematochimico completo, elettrocardiogramma, ecografia addominale e, in caso di intervento al seno, indagini senologiche aggiornate.

Una corretta idratazione, una dieta ricca di proteine e vitamine antiossidanti e un peso stabile da almeno tre mesi preparano l’organismo a guarire più rapidamente. Infine, programmare il mommy makeover quando non si prevedono gravidanze a breve garantisce che i risultati ottenuti siano duraturi, riducendo il rischio di recidiva di rilassamento cutaneo o diastasi addominale.

Quanto costa il mommy makeover in Italia?

Il mommy makeover non ha un prezzo fisso, perché unisce procedure diverse e personalizzate sul singolo caso.

Nel 2025, in una clinica privata accreditata con degenza e anestesia generale incluse, il pacchetto completo — cioè addominoplastica con plicatura, liposuzione VASER® a 360° e mastoplastica (additiva, lift o riduttiva) — oscilla mediamente fra 12 000 € e 18 000 €. Se si desidera un percorso ridotto, come liposuzione addominale abbinata a mastopessi, i mini-pacchetti partono da circa 9 000 €.

A incidere sul costo finale sono il profilo del chirurgo, la complessità dell’intervento, il tipo di impianti mammari scelti, il tempo in sala operatoria e l’assistenza post-operatoria (guaina compressiva, massaggi linfodrenanti, follow-up ecografici).

Strutture con rianimazione h 24, anestesisti dedicati e camere di degenza private hanno tariffe più alte, ma garantiscono standard di sicurezza superiori.

Molte cliniche offrono piani di finanziamento rateizzabili in 12-36 mesi e detrazioni fiscali quando è documentata la diastasi dei retti addominali come patologia funzionale.