Quanto costa rifarsi il seno? È la domanda che accende il desiderio di sentirsi finalmente a proprio agio con il proprio décolleté, e la risposta va oltre una semplice cifra: in Italia i costi spaziano da circa 3 800 € a oltre 11 000 €, con la mastoplastica additiva che di solito oscilla tra 5 000 e 10 000 € e la mastoplastica riduttiva fra 6 000 e 9 000 €, a seconda della complessità e del tempo in sala operatoria.
Il prezzo finale si modella sulla qualità delle protesi, sull’esperienza del chirurgo, sulla reputazione della clinica e sulle caratteristiche anatomiche individuali, ma può diventare più accessibile grazie a piani rateali fino a 36 mesi o, nei casi ricostruttivi, a un rimborso parziale del Servizio Sanitario Nazionale. Conoscere questi parametri ti permette di trasformare un sogno estetico in un progetto concreto, sicuro e su misura per te.
Intervento al seno: differenze tra mastoplastica additiva, mastoplastica riduttiva e mastopessi
Il seno non è solo un dettaglio estetico: racconta la tua storia e può influire profondamente su postura, comfort e autostima. Nel mommy makeover possiamo modellarlo in tre modi diversi, ognuno con indicazioni precise e risultati emozionanti.
- Mastoplastica additiva – L’intervento che aumenta il volume con protesi in silicone di ultima generazione o innesto di grasso autologo. È la scelta giusta se il seno si è svuotato dopo gravidanza, allattamento o calo ponderale. La forma finale viene concordata su misura — dimensione, profilo e sede dell’impianto — per ottenere una femminilità equilibrata e naturale.
- Mastoplastica riduttiva – Quando il seno è molto grande e limita la libertà di movimento, causa dolori cervicali o irritazioni cutanee, la riduzione mammaria alleggerisce corpo e mente. Rimuoviamo il tessuto in eccesso, ridisegniamo il cono mammario e riposizioniamo l’areola in armonia con le spalle e il girovita, regalando sollievo immediato e una silhouette più agile.
- Mastopessi – Se il volume è adeguato ma il seno appare cadente, il lifting mammario risolleva le forme, elimina la pelle in eccesso e riposiziona il complesso areola-capezzolo restituendo tonicità e freschezza al décolleté. A volte abbiniamo piccole protesi o lipofilling per dare pienezza al polo superiore e un risultato più rotondo.
Durante la visita valuteremo volume, grado di ptosi e qualità cutanea per indicarti la tecnica — o la combinazione di tecniche — più adatta al tuo corpo e ai tuoi sogni. Il seno che desideri può diventare realtà in un unico atto chirurgico, con tempi di recupero ridotti e un impatto positivo sulla tua quotidianità.
Tabella prezzi Mastoplastica, Mastopessi e Lipofilling
Procedura | Prezzo medio in Italia |
---|---|
Mastoplastica additiva | 5000 – 10000 € |
Mastoplastica riduttiva | 6500 – 11000 € |
Mastopessi | 5500 – 11000 € |
Lipofilling del seno | 4.000 – 7000 € |
Quanto costa rifarsi il seno con protesi?
Il prezzo di una mastoplastica additiva con protesi dipende innanzitutto dal materiale dell’impianto, ma anche da fattori come la tecnica chirurgica, la reputazione della clinica e i servizi inclusi nel pacchetto operatorio. Ecco i costi medi e le caratteristiche essenziali di ciascuna opzione.
- Protesi in silicone: l’intervento completo oscilla fra 5.000 e 10.000 €. Il gel coesivo di ultima generazione offre una consistenza molto simile al tessuto mammario naturale, riduce il rischio di pieghe visibili e mantiene la forma nel tempo.
- Protesi saline: il costo varia in genere da 4.500 a 9.000 €. Questi impianti sono riempiti con soluzione salina sterile e presentano un esborso leggermente inferiore, ma risultano meno morbidi al tatto e possono svuotarsi parzialmente in caso di micro-perdita del liquido.
Quanto costa rifarsi il seno senza protesi?
Chi sogna un décolleté più pieno ma preferisce evitare impianti in silicone può orientarsi sul lipofilling, cioè il trasferimento di grasso autologo prelevato da addome, fianchi o cosce. La procedura sfrutta cellule adipose del tuo stesso corpo, riducendo il rischio di rigetto e regalando un risultato estremamente naturale.
In Italia il costo di rifarsi il seno senza protesi si colloca fra 4.000 e 7.000 €. La forbice dipende principalmente da:
- Quantità di grasso da innestare – più volume desideri, più passaggi di infiltrazione potrebbero servire.
- Tecnica di purificazione – sistemi avanzati di filtrazione o centrifugazione aumentano biocompatibilità e prezzo.
- Equipe chirurgica e struttura – cliniche con apparecchiature dedicate alla liposcultura applicano tariffe superiori, ma offrono maggiore sicurezza.
Il lipofilling è minimamente invasivo rispetto a una mastoplastica con protesi, tuttavia va tenuto presente che una parte del grasso (20-40 % in media) viene riassorbita nei primi sei mesi; talvolta è necessario un ritocco per stabilizzare il risultato. Un colloquio con un chirurgo plastico certificato chiarirà quante sessioni sono realistiche per raggiungere il volume desiderato e quale investimento economico mettere in conto.
Quanto costa sollevare un seno cadente con la mastopessi?
Il prezzo di un intervento per sollevare il seno cadente non è mai uguale per tutte: dipende da quanto la cute è rilassata, da quanta ghiandola va rimodellata e se occorre o meno inserire una protesi per ripristinare il volume perso. A grandi linee, i costi si distribuiscono in tre scenari clinici.
- Mastopessi additiva – indicata quando il seno si è svuotato dopo dimagrimento o gravidanza. Si associano protesi mammarie per riempire la tasca e tendere la pelle. Investimento medio: 5.000-10.000 €, inclusi impianti, sala operatoria e follow-up.
- Mastopessi riduttiva – scelta per un seno ipertrofico, pesante e sceso per gravità. Si asporta ghiandola in eccesso e si ricrea la forma senza protesi. Costo orientativo: 6.500-11.000 €; la cifra riflette il tempo operatorio più lungo e la complessità del rimodellamento.
- Mastopessi pura – adatta a un seno di volume normale ma con ptosi (caduta) dei tessuti. Il chirurgo rimodella e ancora la ghiandola più in alto, senza aggiungere né togliere volume. Tariffa media: 5.500-6.500 €.
Rifarsi il seno a rate: soluzioni di finanziamento per la mastoplastica
Se desideri rifarti il seno ma non hai l’intera somma disponibile, molte cliniche di chirurgia plastica offrono piani di finanziamento dedicati. Grazie agli accordi con istituti di credito specializzati, il costo dell’intervento viene suddiviso in rate mensili sostenibili, spesso con tassi agevolati e, in alcuni casi, zero interessi se il saldo avviene entro un periodo prestabilito.
- Piani da 12, 24 o 36 mesi: la rata si adatta al tuo budget; ad esempio, un intervento da 6 000 € può trasformarsi in circa 170 € al mese per tre anni.
- Finanziamento immediato in clinica: la pratica si avvia durante la prima visita; bastano documento d’identità, codice fiscale e ultima busta paga o cedolino pensione.
- Assicurazioni sanitarie: se l’intervento è ricostruttivo (post-mastectomia o riduttivo terapeutico), la polizza può coprire parte o l’intero importo.
- Tassi agevolati: molte finanziarie applicano interessi ridotti per procedure mediche certificate; alcune cliniche anticipano il costo e poi lo dilazionano senza interessi entro 12 mesi.
- Trasparenza dei costi: il contratto deve indicare TAN, TAEG, eventuali costi di istruttoria e assicurazione rata; leggi sempre il preventivo prima di firmare..
Quanto costa rifarsi il seno all’estero?
Negli ultimi anni molte pazienti valutano la mastoplastica additiva fuori confine sperando in un risparmio. In effetti i prezzi nei centri più gettonati — Turchia, Albania, Croazia, Ungheria e Polonia — partono da circa 3 000 € e raramente superano 6 000 €, ben al di sotto dei listini medi italiani. Il costo include sala operatoria, protesi e una notte di degenza, ma non sempre comprende voli, hotel e controlli post-operatori.
- Turchia – pacchetti tutto compreso da 3 000 a 4 500 €, spesso con transfer e hotel convenzionati.
- Albania – prezzi simili (3 000-4 000 €), tempi di attesa brevi, lingua italiana in molte cliniche.
- Croazia – 3 500-4 500 €, vantaggio di assistenza in UE e minor distanza per follow-up.
- Ungheria – 4 000-5 000 €, cliniche accreditate ma voli da considerare.
- Polonia – 4 500-6 000 €, strutture moderne con standard europei.
Prima di decidere, valuta le spese aggiuntive: biglietto aereo, hotel, interprete, eventuali revisioni future. Calcola che due o tre viaggi di controllo possono ridurre il risparmio iniziale. Essenziale è verificare le credenziali del chirurgo, la qualità delle protesi e la presenza di un’assicurazione che copra complicanze: un intervento poco sicuro, anche se economico, può tradursi in costi elevati di revisione e in disagi clinici.
Quanto dura il seno rifatto?
Le protesi mammarie di ultima generazione sono progettate per resistere nel tempo: in assenza di complicazioni, possono restare in sede per 10-20 anni o anche di più. Non sono però dispositivi “a vita”; la loro durata dipende da vari fattori clinici e personali.
Materiale e tecnica chirurgica contano: gel di silicone coesivo ad alta coesività e inserimento in tasca dual-plane riducono il rischio di rottura e di palpabilità. Anche lo stile di vita incide: oscillazioni di peso, gravidanza e attività sportiva intensa possono modificare la forma del seno negli anni, spingendo talvolta a una sostituzione per ragioni estetiche.
La complicanza più frequente è la contrattura capsulare—l’indurimento della cicatrice che avvolge la protesi—che può rendere necessario un intervento di revisione. Per questo motivo è fondamentale effettuare controlli annuali con ecografia o risonanza magnetica: un monitoraggio regolare permette di intervenire tempestivamente, prolungando la vita del tuo seno rifatto e mantenendo un risultato naturale e sicuro nel tempo.
Quanto è possibile farsi il seno gratis? I casi in cui non si deve pagare
In Italia un intervento al seno a costo zero è possibile solo quando la chirurgia non riguarda l’estetica ma la salute. In queste circostanze il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) o alcune polizze assicurative coprono totalmente o parzialmente la spesa, perché l’obiettivo è restituire benessere fisico e psicologico, non migliorare l’aspetto per scelta personale.
Ecco le situazioni in cui la mastoplastica può essere gratuita o comunque a carico del servizio pubblico.
- Ricostruzione post-tumore: dopo mastectomia o quadrantectomia il SSN finanzia interamente espansori, protesi definitive e successive revisioni.
- Ginecomastia severa: negli uomini, la riduzione mammaria è coperta se l’ipertrofia provoca dolore, infezioni cutanee o disagio psicologico documentato.
- Mastoplastica riduttiva terapeutica: seno eccessivamente grande che causa mal di schiena cronico, lesioni cutanee o disturbi respiratori può essere operato in regime SSN.
Per accedere alla copertura servono referti specialistici, fotografie cliniche e richiesta del medico curante: la commissione medica valuta il caso e, se approvato, l’intervento diventa a costo zero per il paziente.
Quali sono i rischi di rifarsi il seno?
Scegliere di sottoporsi a mastoplastica significa anche conoscere i potenziali rischi legati all’intervento. Nella maggior parte dei casi le complicanze sono rare e gestibili, soprattutto se l’operazione viene eseguita da chirurghi certificati in cliniche accreditate, ma è bene valutare ogni scenario prima di prendere una decisione informata.
- Complicazioni anestesiologiche – come in ogni chirurgia, possono verificarsi reazioni ai farmaci o variazioni dei parametri vitali. Il monitoraggio continuo riduce i pericoli, ma un rischio residuo esiste.
- Infezione post-operatoria – si manifesta di solito entro le prime due settimane con arrossamento, dolore e febbre. Nella maggior parte dei casi basta una terapia antibiotica; in situazioni estreme può rendersi necessaria la rimozione temporanea della protesi.
- Contrattura capsulare – la cicatrice interna che avvolge l’impianto può ispessirsi, causando indurimento e talvolta dolore o deformità. Le moderne protesi testurizzate e la tecnica dual-plane ne riducono l’incidenza, ma il rischio non è azzerato.
- Spostamento o rottura dell’impianto – urti violenti, usura del tempo o difetti di fabbricazione possono provocare la dislocazione o la rottura della protesi. In questi casi è necessario un intervento di revisione.
- Alterazioni della sensibilità – riduzione o aumento della sensibilità a capezzolo e areola è abbastanza frequente nei primi mesi; nella maggior parte dei casi regredisce spontaneamente, ma può diventare permanente.
- Versamento sieroso o ematoma – accumulo di liquidi o sangue all’interno della tasca protesica che, se abbondante, richiede drenaggio chirurgico.
- BIA-ALCL (linfoma anaplastico a grandi cellule associato a impianto) – complicanza molto rara, legata per lo più a vecchie protesi macro-testurizzate; la sorveglianza clinica regolare è la miglior forma di prevenzione.
Il modo migliore per ridurre i rischi di rifarsi il seno è affidarsi a un chirurgo plastico certificato, seguire scrupolosamente le istruzioni pre e post-operatorie e programmare controlli periodici con ecografia o risonanza magnetica. In questo modo potrai goderti un risultato stabile e sicuro nel tempo.